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Ma la melagrana si essiccherà?

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La risposta alla domanda contenuta nel titolo è… alla fine di questo post!
Ci sono piovute addosso così tante richieste, negli ultimi giorni, che non abbiamo potuto fare a meno di provare per voi anche questo squisito e dolcissimo frutto autunnale.

Di norma eravamo soliti rispondere che no, la melagrana era impossibile – o meglio, inutile e sprecata – da essiccare, restava più o meno il semino centrale di ogni chicco e il risultato era poco soddisfacente.

Epperò… noi siamo sempre pronti a nuove sperimentazioni ma soprattutto, col tempo, con l’aiuto, le idee, i suggerimenti e le trovate incredibili di tutti voi, anche la nostra fantasia s’è sviluppata e ci siamo fatti venire in mente un paio di pazzie che potevano, forse, funzionare. Seguiteci!

Quello di oggi è più un fotoracconto che una ricetta vera e propria, speriamo sia semplice seguirci…

Prendiamo una bella melagrana. Caviamone tutti i semini (online si trovano migliaia di tutorial che insegnano a sbudellare a dovere questo povero frutto in pochissime mosse e ancor meno secondi).

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A questo punto avete due strade di fronte a voi. Potrete sceglierle entrambe, per conservare la melagrana in due diverse preparazioni, ottime per usi diversi oppure, in base a quello che avete in mente di farci, preferirne una all’altra. Noi siamo buoni e ve le spieghiamo tutte e due.

Nel primo caso abbiamo semplicemente disposto i chicchi ben distanziati su di un foglio antiaderente, in modo che non rischiassero di precipitare dai fori del cestello (ricordiamoci che, anche se magari all’inizio ci starebbero pure, una volta essiccati perderanno molto del loro volume, rimpiccioliranno come Alice nel Paese delle Meraviglie e passeranno anche per le porte più piccine).

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Non ci sono particolari accorgimenti da tenere, in questa fase. Assicuratevi solamente di aver disposto i chicchi non sovrapposti, farebbero davvero molta fatica ad essiccarsi. Procedete più o meno come nelle immagini.

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L’alternativa golosa che vi proponiamo è di frullare i vostri chicchi, semini e tutto, per qualche minuto a massima potenza in un buon frullatore da cucina. Come sempre, a vostra discrezione l’aggiunta di eventuali altri ingredienti per modificare il gusto finale dello smoothie che ne deriverà, tenete però presente che le tempistiche indicate in questo post si riferiscono alla sola melagrana e potrebbero subire variazioni in relazione all’aggiunta di altri prodotti.

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Quando la melagrana sarà ben frullata, avrete un composto abbastanza liquido (anche qui, la densità si modifica se aggiungiamo altri alimenti, noi abbiamo fatto la prova al naturale 😉 ) ma vedrete che i semini non saranno del tutto sminuzzati. Se disponete di un mixer abbastanza potente e preciso da acchiapparli e ridurli in polvere, proseguite, altrimenti non datevene pena: il risultato sarà ottimo anche così 😉

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Disponete anche il vostro frullato nei cestelli foderati di antiaderente, badando a condurre lentamente questa opzione e a non versare troppo composto per ripiano, o rischierete di farlo colare.

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A questo punto, con l’aiuto di un cucchiaio o una spatola, spalmate per benino la purea sul foglio antiaderente, fino a raggiungere uno spessore di pochi millimetri. Noi consigliamo di tenervi entro i 3 millimetri, sapendo che se eccedete un po’ ci vorrà più tempo per arrivare ad essiccazione completa ma che se salite oltre il mezzo centimetro rischiate di far muffire il prodotto prima di riuscire ad bloccare l’azione dei microrganismi.

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Impostate una temperatura di 60° (utilizzando ad esempio il programma T5) perché stiamo essiccando un prodotto molto acquoso e, nel caso dei chicchi interi, il processo è anche ostacolato dalla presenza della buccia intonsa, che come sappiamo è altamente impermeabile e limita l’uscita dell’acqua.

Non temete per la vostra melagrana: all’interno dell’essiccatore il prodotto si manterrà comunque intorno ai 50° grazie all’evaporazione della parte umida. Un po’ come quando sudiamo 😉

Lasciate la vostra melagrana a 60° per circa 6/8 ore, quindi, se lo desiderate, scendete pure a 50°. Il frutto sarà essiccato dopo circa 14/16 ore complessive di lavorazione e comunque quando apparirà come nelle immagini qui sotto. Ci vuole un po’ ma ne vale la pena.

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Non c’è bisogno di smuovere i chicchi né di girare il frullato sull’altro lato. Come vedete dalle immagini, si staccherà con estrema facilità e sarà completamente essiccato in ogni sua parte. Notate pure i semini, che rimangono in rilievo nella cialda e le conferiranno una consistenza croccante, quasi come riso soffiato.

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E poi? Che me ne faccio di questa roba secca?!

La melagrana in chicchi acquisisce un curioso e godibilissimo sapore aspro e dolce allo stesso tempo. Ricorda molto da vicino lo yogurt bianco, con una deliziosa nota acidula, ma insieme ha concentrato lo zucchero del frutto, il cui sapore spicca in modo netto. Noi ne teniamo una coppetta sulla scrivania, vicino al pc, e ne pilucchiamo durante la giornata.

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Sono sfiziosissime e gustose caramelle sane e naturali. Mettono allegria e levano quella voglia di sgranocchiare che a volte ci prende, vuoi per il nervoso vuoi perché abbiamo saltato la colazione anche oggi! Ovviamente i chicchi sono perfetti anche per guarnire dolci e ricette di qualunque tipo, particolari nelle insalate e ottimi nel muesli, nello yogurt e anche nelle tisane.

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Gli smoothie non dobbiamo spiegarvi noi come usarli, vero? Dalla chips sana e croccante all’involtino passando per le barrette energetiche, ogni scusa è buona per non restare mai a corto di questa versione super naturale della merenda perfetta!

Una raccomandazione: conservate sempre i vostri prodotti in vasi di vetro ben chiusi, al buio in dispensa, per evitare che si reidratino o si scuriscano. Se per caso, dopo qualche settimana, le cialde fossero poco croccanti, ripassatele in essiccatore per una mezz’ora a 60°… e buon appetito!

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10 Commenti Nascondi Commenti

zanconatofilippo@gmail.com' Filippo ha detto:
5 novembre 2015 alle 16:20

Ma si possono utilizzare i chicchi secchi per fare una tisana?

Rispondi
Tauro ha detto:
6 novembre 2015 alle 8:29

Salve Filippo! Può lasciarli in infusione oppure usarli come dei piccoli “cereali” che dolcificano leggermente e insaporiscono la tisana, come più le piace! Buona essiccazione!

Rispondi
nicola722@libero.it' Nicola ha detto:
6 novembre 2015 alle 12:30

Grazie mille del vostro supporto tecnico siete grandi ciao e grazie

Rispondi
enricasss@gmail.com' enrica ha detto:
8 novembre 2015 alle 22:34

visto che questa è la stagione dei cachi, se provassi + o – come per le melagrane?? che ne dite??

Rispondi
Tauro ha detto:
10 novembre 2015 alle 9:14

A dire il vero no, le melegrane e i cachi sono molto molto diversi… ci sono moltissime ricette per la realizzazione dei cachi, in questo blog: scriva cachi nella casella di ricerca, prema il pulsante “cerca” e… sorpresa! 😉

Rispondi
maurizio.ragazzi@virgilio.it' maurizio ha detto:
23 novembre 2015 alle 13:04

l’ essiccatore è stato il regalo per il mio compleanno , regalo unico e favoloso non mi stacco più da questo attrezzo ……scrivete ancora ricette meravigliose complimenti sinceri e 10000 grazie

Rispondi
Tauro ha detto:
23 novembre 2015 alle 14:32

Oh mamma, Maurizio, GRAZIE! Ci fa arrossire! Ma ci fa anche tanto piacere sapere che si trova bene e soprattutto si diverte ad essiccare!
A breve altre gustosissime ricette per l’autunno e l’inverno, ci faccia sapere cosa combina di bello anche lei! 🙂

Rispondi
lspinaci@lauraspinaci.it' Laura ha detto:
22 aprile 2016 alle 19:09

buona sera, sono una neonata dell’essicazione. Posso essiccare contemporaneamente fragole, mele, banane e kiwi? con quale programma?
Grazie

Rispondi
Tauro ha detto:
26 aprile 2016 alle 9:21

Buongiorno e benvenuta!!!
L’essiccazione è cosa facilissima! Le consigliamo di visitare la sezione “ESSICCARE” del blog per togliersi qualunque dubbio. In particolare trova risposta a questa domanda qui, https://www.essiccare.com/2012/04/23/f-a-q/, nelle Faq 😉

Buon divertimento!!!

Rispondi
cristina.avidano@virgilio.it' Cristina ha detto:
23 ottobre 2018 alle 12:42

Non so se lo sapete ma i semi di melagrana essiccati e ridotti in polvere sono una spezia in India, si chiama Anardana http://www.vinocibo.it/it/2014-11-22-16-32-56/2-non-categorizzato/1244-anardana.html

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