Snack a base di ceci dolci essiccati, per diete “low nichel”
Grazie al nostro lavoro ci rendiamo sempre più spesso conto che ci sono varie tipologie di reazioni allergiche, molte sono scatenate dai cibi in sé ma altre nascono dalle varie sostanze “non alimentari” che contiene ciò di cui ci nutriamo! Per questo motivo ci siamo soffermati sulla domanda di una ragazza che ci ha scritto per raccontarci la sua allergia al nichel, molto diffusa ma ancora di difficile gestione. Sara Cargnello, nell’articolo che vi proponiamo, ha approfondito il tema del nichel, spiegandoci come e perché scateni queste reazioni sulla pelle e poi, come di prassi, ci ha regalato una ricettina in tema, sempre essiccata, da aggiungere alla lista di quelle salutari 🙂
Disclaimer: ci teniamo a sottolineare che le informazioni che troverete all’interno degli articoli relativi a questa rubrica non vogliono in nessun modo sostituire il parere del medico, ma sono semplicemente il frutto dell’esperienza personale e professionale dell’autrice.
Noi li pubblichiamo sotto forma di consigli o buone pratiche a cui attingere in un quadro di ricerca del benessere generale.
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La vostra domanda
Ci contatta Daniela che soffre da anni di un’orticaria a cui nessuno ancora è riuscito a dare una risposta. L’unica cosa certa è un’allergia al nichel a livello 3, ma sembra che l’orticaria si sfoghi più dall’interno che tramite contatto. Quindi è presumibile che venga scatenata da alimenti… Cosa possiamo suggerirle?
La risposta di Sara Cargnello
Il nickel è un metallo onnipresente in gioielleria, in molti prodotti di consumo, nel terreno stesso ed in un sacco di oggetti che siamo abituati a toccare. Molte persone scoprono di essere allergiche al nichel tramite i gioielli. Indossano una collana a buon mercato ed osservano lo scatenarsi di un’eruzione cutanea (tecnicamente nota come dermatite allergica da contatto), ma non per tutti è cosi.
Piccole quantità di metallo possono passare dagli oggetti alle dita e alla pelle in altre parti del corpo, dove possono causare una reazione.
La reazione dipende dal tipo di risposta immunitaria individuale.
Per alcune persone è necessario un contatto prolungato con il metallo prima di ottenere una eruzione cutanea, mentre altri reagiscono anche a un breve contatto. Alcune persone hanno solo eruzioni cutanee localizzate ma per altri, un piccolo punto di contatto può causare un’eruzione cutanea su tutto il corpo.
E alcune persone sono così sensibili da dover limitare gli alimenti contenenti nichel.
Il nichel è presente anche in molte protesi chirurgiche.
Nella vita di tutti i giorni, lo possiamo trovare nelle nostre chiavi di casa, nei pennelli per il trucco, negli utensili da cucina, nelle maniglie delle porte, anche in alcune tastiere del PC o nei telefoni cellulari. Ne consegue che l’esposizione che subiamo ogni giorno è davvero enorme.
La dermatite dovuta al nichel ingerito, invece, di solito si sospetta quando persiste una dermatite cronica senza contatto ovvio con oggetti contenenti nichel. Una dieta ad eliminazione è attualmente l’unico metodo per identificare questo tipo di dermatite cronica.
È opportuno seguire una dieta a basso contenuto di nichel per un periodo di quattro settimane: se la dermatite migliora è indice che il nichel ingerito è un fattore scatenante per la reazione.
Poiché tutti gli alimenti contengono un certo livello di nichel, una dieta priva di nichel non è possibile. Tuttavia, alcuni alimenti contengono più nichel di altri.
Il livello di nichel negli alimenti varia a seconda della varietà delle specie vegetali e del contenuto di nichel del suolo in cui è stata coltivata la pianta. Inoltre, diversi laboratori impiegano una varietà di test per rilevare il nichel nel cibo, quindi spesso i dati provenienti da una fonte possono essere in netto contrasto con quelli di un’altra.
Inoltre, più un alimento è trasformato, più è possibile che sia elevato il suo contenuto di nichel. Ad esempio, tracce minuscole di nichel provenienti da smerigliatrici metalliche utilizzate nella farina di macinazione possono aumentare considerevolmente il nichel nella farina e le pentole in acciaio inossidabile aumenteranno il livello di nichel nel cibo cotto al loro interno.
La maggior parte del nichel ingerito rimane non assorbita e viene escreta nelle feci. Solitamente meno del 10% del nichel nel cibo viene assorbito, ma questa quantità aumenta nelle persone con carenze di ferro. Il nichel e il ferro usano lo stesso sistema di trasporto per attraversare la mucosa intestinale, quindi se il ferro viene trasportato, il nickel è escluso. Di conseguenza, le persone sensibili al nichel dovrebbero includere alimenti ricchi di ferro nella loro dieta. (1)
Un ulteriore possibile aiuto nel contenere i sintomi allergici, abbassando il carico di nichel nell’organismo, può arrivare dalle zeoliti, dei minerali di origine vulcanica con struttura microporosa.
La zeolite più adatta allo scopo è la zeolite clinoptilolite. La zeolite attrae a sé le sostanze tossiche presenti nel tratto digerente come metalli pesanti e radicali liberi, e riesce a sequestrare altre sostanze di scarto come tossine batteriche.
Per approfondire ulteriormente la tematiche dell’allergia al nichel, segnalo questo dossier (2) della biologa nutrizionista Denise Filippin, che suggerisce anche un esempio di dieta totalmente vegetale a basso contenuto di nichel.
Per quanto riguarda invece la ricetta del mese, propongo questo snack a base di ceci, in versione leggermente dolce.
Io adoro i ceci, favolosa fonte di proteine vegetali, e li utilizzo spesso come base neutra anche per ricette dolci.
Questi legumi sono permessi in una dieta “low nichel” e sono inoltre ricchi di ferro. Raccomando di cuocere i ceci a partire dai semi secchi reidratati, oppure in alternativa di acquistare legumi conservati in vetro e non in lattina (che può essere fonte di contaminazione).
Ingredienti:
- 250 g di ceci cotti,
- 1 cucchiaino di cannella
- un pizzico di vaniglia dalle bacche
- la scorza grattugiata di un’arancia più 1 cucchiaio di succo
- 1 cucchiaio di zucchero mascobado o melassa (altra ottima fonte di ferro)
Mescolare tra loro gli ingredienti. Disporre i ceci sul cestello dell’essiccatore coperto con foglio DrySilk ed essiccare per circa 4 ore con programma P4. Un consiglio può essere quello di consumarli in giornata, perché dopo l’essiccazione, nella conservazione, tendono un po’ ad indurirsi (anche se il gusto rimane formidabile).
(1) https://www.researchgate.net/publication/319862162_Enhanced_nickel_sensitivity_in_iron_deficiency_anemia
(2) https://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/allergia-nichel-dieta-vegan.html
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