La pasta: un alimento storico, una tecnologia rudimentale
Impariamo a fare la pasta fresca (che è sempre una buona cosa da sapere) ma, con lo chef Martino Beria la facciamo senza uova e capiamo anche perché il risultato sarà ugualmente ottimo (sentiremo parlare di leganti, proteine, glutine e sforzo fisico, che sono le parole chiave di un buon impasto). Una volta pronta e modellata con il formato che più ci piace, procederemo ad essiccarla per averla poi sempre pronta all’uso. Sana e genuina, come tutte le autoproduzioni che stiamo imparando a fare grazie al nostro chef Martino!
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Pasta fatta in casa senza uova
Quando mi trovo ad insegnare come fare la pasta fresca nei ristoranti, il personale rimane sconcertato nel momento in cui dico che la pasta la preparo “senza uova”.
La domanda che viene spontanea è “ma come fa a stare assieme?”.
E’ davvero incredibile, perché questa domanda dimostra come la cucina sia sempre vista come un insieme di pratiche che “vanno fatte” e il perché solitamente si cela nella tradizione: “me lo hanno insegnato”, “mia nonna faceva così”, “quella ricetta dice colà”, “so io come si fa, che sono emiliano”…
Ma non ci si sofferma mai quel minuto in più a tentare di comprendere come mai la tradizione abbia partorito le ricette che continuiamo ad usare, generazione dopo generazione.
Impastare acqua e farina per ottenere la “lagana” (la nostra lasagna) era una tecnica già nota agli antichi romani.
Ma chi inventò per primo la pasta? Gli storici, e anche noi, spesso ci poniamo questo quesito: siamo stati noi italiani, sono stati gli arabi oppure i cinesi? L’italiano generalmente tende a non voler sentire ragioni: la pasta è simbolo di italianità! La verità è che quella della pasta è una cultura sorta in diverse regioni del globo e che ha preso un percorso proprio in ognuna di esse, con una grande differenza: in Oriente si è sviluppata maggiormente la tecnica manuale per produrne in grandi quantitativi, mentre in Occidente l’ingegno si è evoluto nella progettazione di meccanismi per la produzione in larga scala.
Spostandoci nella nostra Europa, solo nel medioevo si sono definite la varietà di forme e il metodo di cottura della pasta come la conosciamo oggi, oltre all’utilizzo dell’essiccazione da parte degli arabi, che permetteva una conservazione e un trasporto più agevoli del prodotto.
Nel XII secolo, la Liguria fu la maggiore zona di smercio e produzione della pasta oltre alla Sicilia, tanto che i ricettari la etichettavano come paste di Genova. Nel corso del Quattrocento altre zone, come la Puglia si affiancavano come forti produttori. Nella pianura padana invece, la pasta ha mantenuto la sua accezione di “pasta fresca”, che è quella che ben etichettiamo come “emiliano-romagnola”, oltre che veneta e lombarda. Questa pasta conteneva uova nell’impasto, ma solo nel momento in cui l’uovo ce lo si poteva permettere! Quando le uova non c’erano, la pasta era sempre fatta d’acqua e farina ma consumata fresca.
Ed ecco che mi ricollego all’aspetto tecnologico di questo alimento favoloso: cos’è che da struttura alla pasta fresca, prima da cruda e poi da cotta? L’uovo? Se rileggiamo ciò che abbiamo analizzato precedentemente, ci verrà in mente la pasta secca che consumiamo tutti i giorni, la quale non ha uova, ma solo acqua e semola di grano duro. Chiaramente l’uovo ha una funzione: funge da colorante e complessa il profilo organolettico del prodotto. Nel momento della formazione dell’impasto crudo, l’uovo funge da umettante mentre in cottura l’uovo darà una struttura di gel proteico che andrà a modificare l’effetto reologico al palato.
Senza l’uovo la pasta è composta di farina e acqua: la farina in sé contiene amidi, gliadine e glutenine. Le gliadine e le glutenine sono le due proteine che una volta legate sono coinvolte nella formazione del glutine, assieme ad un ambiente umido (ecco a cosa serviva l’uovo, e a cosa serve l’acqua che lo sostituisce) e allo sforzo fisico (per questo motivo gli impasti vanno “impastati”).
Lo sforzo in presenza di acqua fa legare a maglia le gliadine e le glutenine a formare la maglia glutinica, un composto proteico che una volta cotto, denatura come le proteine dell’uovo e forma gel proteico, che funge da strutturante per gli amidi racchiusi al suo interno.
Così, se siamo molto legati al colore giallo, tipico della pasta all’uovo, possiamo benissimo usare la curcuma ad arte per replicare l’effetto ricercato e possiamo usare un misto di farine per dare una struttura più o meno porosa al nostro impasto.
Pasta fresca – ricetta
Con la ricetta che vi condivido potrete preparare la pasta fresca con il formato che più vi piace: lasagne, tagliolini, tagliatelle, maltagliati, ecc..
Potrete inoltre essiccarla con l’aiuto dell’essiccatore, per conservala a lungo.
Ingredienti
Dosi per 200g di pasta secca:
- 100 g di semola di grano duro
- 120 g di farina tipo 1
- 80 g di farina integrale (oppure di grano saraceno o altro pseudo cereale)
- 150 g di acqua (alcune farine potranno richiederne di più, altre di meno: andate ad occhio)
- un cucchiaino raso di sale fino integrale
- la punta di un cucchiaino di curcuma in polvere
Procedimento
In una boule, unite le farine, la curcuma e il sale. Aggiungete l’acqua al centro degli ingredienti secchi e mescolate prima con una forchetta, finché tutta l’acqua sarà assorbita dalle farine. Iniziate poi ad impastare a mano fino a raccogliere tutti i residui secchi che avanzano sul fondo. Continuate ad impastare per 5 minuti agevolando la formazione del glutine. Lasciate riposare l’impasto per 20 minuti avvolto dalla pellicola in frigo.
Da qui in poi potete lavorare l’impasto per ottenere il formato di pasta che più vi aggrada, utilizzando la tecnologia che avete a disposizione: il semplice mattarello e la spianatoia, la sfogliatrice a mano oppure quella elettrica.
Essiccare la pasta fatta in casa – tempi e temperature
Quando volete essiccare la pasta, disponetela ben infarinata sulle griglie del vostro essiccatore, e impostate una temperatura di 40°C. Lasciate agire l’essiccatore tra le 12 e le 24 ore, in base al formato di pasta da voi scelto.
Questa pasta potrete cuocerla in acqua bollente salata per un tempo che generalmente si aggira tra il minuto e il 4 minuti, e potrete condirla con il condimento da voi preferito!
Buon appetito!
E ora via, tutta la pasta dentro i barattoli puliti, ermeticamente chiusi e conservati al fresco e possibilmente lontano dalla luce. E buoni primi piatti 🙂
Risparmio energetico, ecosostenibilità, Made in Italy, qualità, rispetto dell’ambiente, delle persone e degli alimenti: ecco i valori da cui partiamo ogni giorno per progettare oggi gli essiccatori di domani.
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Una domanda per
Martino Beira
Perchè le tagliatelle o lasagne ecc una volte essicate si rompono tutte?
grazie
Silvano Leandro
Buongiorno Silvano, ammettiamo che la preparazione e l’essiccazione della pasta sono processi molto delicati e con molte variabili che ne possono compromettere la buona riuscita (qualità e quantità di farina utilizzata, stessa cosa per l’acqua, le eventuali uova etc…, umidità e temperatura dell’aria ), c’è anche da dire che se avviene un’essiccazione troppo intensa, la superficie diventerà più secca mentre l’interno rimarrà più umido e l’umidità per uscire tenderà a fare delle crepe. Eventualmente le possiamo consigliare di essiccarla anche solo con il programma di mantenimento, faccia una prova. Buona essiccazione!
Ho letto il tuo cognome nella rubrica pasta
Mi chiamo leandro di dove sei?
Buongiorno, come posso capire quando la pasta è effettivamente essiccata correttamente?
La perfetta essiccazione della pasta dipende da vari fattori, come il tipo d’impasto, il formato della pasta e, quando c’è, la quantità di ripieno. Noi abbiamo studiato un programma apposito per essiccare la pasta (P5) che lavora a 40 gradi ma molti nostri clienti suggeriscono anche di essiccare per lunghi periodi (dalle 12 alle 16 ore circa) con i due programmi manuali T1 20°c o T2 30°c o addirittura di lasciare l’essiccatore in modalità mantenimento.
Noi abbiamo essiccato dei tortellini ripieni con il programma P5 e il risultato è stato buono. Ricordiamo sempre che se avviene un’essiccazione troppo intensa, la superficie diventerà più secca mentre l’interno rimarrà più umido e l’umidità per uscire tenderà a fare delle crepe, rischiando poi di rompersi in cottura…
Dopo aver essiccato i tortellini, come vanno conservati? Per quanto tempo? E come si cucinano?
Ciao! La migliore conservazione è sempre in barattoli di vetro, chiusi con coperchio a vite o scatto. Sulla durata della conservazione, può variare, diciamo entro i 6 mesi (contengono uova? carne?), però la cosa migliore è sempre osservarli e annusarli. La cottura è esattamente la stessa di un tortellino normale!
Salve! È possibile essiccare i tortellini? Grazie
Flavia toschi
Buongiorno! Noi abbiamo essiccato dei tortellini ripieni con il programma P5 e il risultato è stato buono. Ricordiamo sempre che se avviene un’essiccazione troppo intensa, la superficie diventerà più secca mentre l’interno rimarrà più umido e l’umidità per uscire tenderà a fare delle crepe, rischiando poi di rompersi in cottura…
Buonasera ho la macchina Philips market e vorrei essiccare la pasta per averla sempre pronta, quale essiccatore mi consigliate?
Buongiorno Teresa, come può vedere, questo è il blog aziendale di Tauro Essiccatori, quindi non possiamo che consigliarle uno dei nostri essiccatori domestici della linea Biosec, che tra l’altro hanno tutti un programma appositamente dedicato all’essiccazione della pasta. 🙂
Potrei essiccare anche i tortelloni di ricotta e quelli di zucca ? Sempre con il programma P5 ? Grazie
Certamente, ma come spieghiamo sempre, i tempi dipendono (e variano) tantissimo da impasto a impasto.
Per vedere qualche prova sul campo, chiedere consiglio e condividere l’esperienza con la pasta, segnaliamo anche il gruppo Facebook “Gente che Essicca”, in cui più di 7000 appassionati mettono quotidianamenta a disposizione i loro successi, trucchi e suggerimenti con l’essiccatore.
Una domanda che sorge spontanea è …ma se faccio seccare la pasta per lungo ovviamente non potrò fare i nidi, e se volessi seccarla a forma di nido si può??!! E per la sfoglia con l’uovo non c’è il rischio seccandola che si ci sia il rischio dei batteri?!?!
Ho bisogno di avere informazioni perché sto pensando di aprire un pastificio
Grazie
Monia
Buongiorno Monia,
sì, come da tua corretta intuizione, se vuoi essiccare la pasta a nido, devi dargli la forma da fresca; per quanto riguarda la presenza delle uova, vengono usate senza problemi, magari l’unica accortezza è sulla durata di conservazione (consigliamo i 6 mesi, non molto di più) e sempre osservarne colore e odore prima di consumarle. Per altre informazioni e un valido confronto, ti consigliamo di consultare la nostra community Facebook, Gente che essicca, https://www.facebook.com/groups/129885180910211/, dove si parla molto di pasta fresca e tanto altro! Buona essiccazione 😉
Buonasera, sono celiaca e vorrei sapere se c’è una ricetta per la pasta fresca da essiccare anche adatta alla mia patologia. Ringrazio in anticipo
Buongiorno! Stiamo preparando la ricetta perfetta per la pasta fresca senza glutine. Ti chiediamo solo di portare un po’ di pazienza e la pubblicheremo a breve 😉 Grazie!
Aggiornamento: ecco qui la ricetta delle tagliatelle essiccate senza glutine https://www.essiccare.com/2019/05/02/tagliatelle-essiccate-senza-glutine/. Ogni promessa è un debito!
Buonasera
Maccheroni e orecchiette con quale programma dovrei essiccare? E per quanto tempo?
Grazie
Buongiorno Lucia, il programma indicato è sempre il P5, cioè quello specifico per la pasta! Buona essiccazione 😉
Buongiorno! Avrei bisogno di sapere il modo migliore per conservare la pasta essiccata…vorrei regalarla a delle amiche e il trasporto nei vasi non è agevole…posso metterla in sacchetti di carta o plastica finché non arriva a destinazione? O deve essere chiusa ermeticamente da subito? Grazie
Tutti i prodotti secchi temono l’umidità, ma se l’ambiente in cui le conservi e le trasporti è sufficientemente secco, puoi anche utilizzare sacchetti di carta o plastica. Se ci fai caso, la pasta che acquisti è conservata in scatole di cartone. Si tratta infatti di una preparazione che patisce un pochino meno l’acqua contenuta nell’aria. Buoni regali e beate le tue amiche!
Buongiorno, è possibile essiccare pasta ripiena? Grazie
Ciao Sergio, la perfetta essiccazione della pasta dipende da vari fattori, come il tipo d’impasto, il formato della pasta e, come chiedi, la quantità di ripieno. Noi abbiamo studiato un programma apposito per essiccare la pasta (P5) che lavora a 40 gradi ma molti nostri clienti suggeriscono anche di essiccare per lunghi periodi (dalle 12 alle 16 ore circa) con i due programmi manuali T1 20°c o T2 30°c o addirittura di lasciare l’essiccatore in modalità mantenimento.
Noi abbiamo essiccato dei tortellini ripieni con il programma P5 e il risultato è stato buono. Ricordiamo sempre che se avviene un’essiccazione troppo intensa, la superficie diventerà più secca mentre l’interno rimarrà più umido e l’umidità per uscire tenderà a fare delle crepe, rischiando poi di rompersi in cottura…
Buongiorno,
girando su internet ho trovato questa discussione. Mi potrebbe consigliare le dosi per fare sedani e rigatoni visto che ho delle trafile ed ho provato più volte a rifarle variando le dosi di acqua ma o si rompono quando le faccio seccare oppure in cottura. Vorrei capire dove sbaglio.
Io uso 500gr di semola di grano duro e 180ml di acqua a temperatura ambiente. Impasto per 6 minuti e la faccio riposare 20 minuti prima di estrudere il tutto fatto con la macchina Philips Pastamaker. Poi la faccio seccare in casa su dei seccapasta artigianali (perché non ho ancora l’essiccatore purtroppo) per almeno 4 giorni prima di consumarla.
Grazie
si può usare un forno da cucina per l’essiccazione?
Buongiorno Cosimo, dunque, il forno può essere una prima prova, giusto per rendersi conto se essiccare è un’attività che fa per noi, ovviamente ha i suoi limiti, che possiamo elencare:
– richiede elettricità, più di quella utilizzata da un essiccatore
– la temperatura è difficile da regolare ed è facile bruciare o biscottare i prodotti
– non prevede una circolazione ed uno smaltimento costante ed orizzontale dell’aria, nemmeno tenendo aperto lo sportello, caratteristica imprescindibile per un processo di essiccazione rapido ed efficace
– è impossibile impostare programmi delicati, a risparmio energetico o a temperatura controllata
– rimane occupato per molte ore per consentire l’essiccazione, impedendoci di utilizzarlo per altri scopi.
Ti segnaliamo anche il nostro articolo, sempre dal blog, in cui ne parliamo https://www.essiccare.com/2012/04/06/sole-forno-o-aria-lessiccazione-naturale/!
Salve ma il programma p5
per pasta dite che lavora a 40 gradi ma sul tabellario dice 30 e anche sul mio biosec arriva al massimo 30 gradi
Ciao! Il programma P5 è delicatissimo, usa pochissimo riscaldamento, quasi solo aria ambiente e brevissimi tratti poco riscaldati, altrimenti la pasta si rompe. I 40 gradi indicati sono la temperatura massima prevista ma non è neppure detto che ci arrivi. L’abbiamo indicata per dare un massimo di lavoro. Buona essiccazione!
Buongiorno le chiedevo se sul programma essicazione pasta ci sono dei tempi di non ventilazione della macchina praticamente solo caldo statico grazie
Ciao! Il programma P5 per l’essiccazione della pasta è delicatissimo, usa pochissimo riscaldamento, quasi solo aria ambiente e brevissimi tratti poco riscaldati, altrimenti la pasta si rompe. I 40 gradi indicati sono la temperatura massima prevista ma non è neppure detto che ci arrivi. L’abbiamo indicata per dare un massimo di lavoro. Buona essiccazione!
Buon giorno, dopo aver trafilato al bronzo la pasta fatta con farina di grano duro senatore cappelli, farina bianca tipo 0 e acqua, e dopo aver creato dei nidi, lo posta su di una spianatoia in legno, non avendo un essiccatore elettrico, e non potendo usare il forno elettrico, e volendo evitare l’esposizione diretta al sole, è possibile l’essicazione naturale all’aria, dentro una stanza? /ci devono essere determinate temperature nella casa? oppure così facendo rischio di danneggiare la composizione del prodotto?
Buongiorno! Prima degli essiccatori, l’essiccazione avveniva all’aria. Chiaramente la durata dell’essiccazione dipenderà da quanta umidità è presente nell’aria. Di fatto, il programma per l’essiccazione della pasta dei nostri essiccatori è delicatissimo, usa pochissimo riscaldamento, quasi solo aria ambiente e brevissimi tratti poco riscaldati, altrimenti la pasta si rompe. L’importante è che poi anche la conservazione avvenga in assenza di umidità, quindi in contenitori chiusi. Buona essiccazione!
Buongiorno, non posseggo un essiccatore e al momento essicco la mia pasta trafilata comunque con discreto successo, essiccando anche i bucati come rigatoni e paccheri, per essere sicura che siano secchi aspetto 3 giorni prima di confezionare. Vorrei capire in che modo l’utilizzazione di un essiccatore potrebbe facilitarmi il lavoro, che vantaggi mi porterebbe.
La perfetta essiccazione della pasta dipende da vari fattori, come il tipo d’impasto, il formato della pasta e, se il caso, la quantità di ripieno. Noi abbiamo studiato un programma apposito per essiccare la pasta (P5) che lavora a 40 gradi ma molti nostri clienti suggeriscono anche di essiccare per lunghi periodi (dalle 12 alle 16 ore circa) con i due programmi manuali t1 20°c o t2 30°c o addirittura di lasciare l’essiccatore in modalità mantenimento.
Noi abbiamo essiccato dei tortellini ripieni con il programma P5 e il risultato è stato buono. Ricordiamo sempre che se avviene un’essiccazione troppo intensa, la superficie diventerà più secca mentre l’interno rimarrà più umido e l’umidità per uscire tenderà a fare delle crepe, rischiando poi di rompersi in cottura…
Giao a tuttti, ho un piccolo ristorante italiano, e da molti anni facciamo pasta fresca per i clienti,purtroppo ora con la crisi del covid-19, i clienti sono pochi, percio vorrei fare la pasta secca essicarla e metterla in sacchetti di carta o plastica per poter venderla al minuto, come consigli di farla? e cuanto tempo puo stare nei sacchetti senza ammuffire? Mille grazie
Ciao Alessandro! L’essiccazione della pasta è un processo molto delicato. Puoi seguire le indicazioni che ha dato lo chef in questa ricetta. Per la conservazione, nel sacchetto di carta l’aria passerebbe, tendendo quindi a reidratare il prodotto… se è pasta all’uovo come conservazione non superare i 6 mesi. Comunque va sempre controllata, in ogni caso!
Per favore, apri un piccolo pastificio all’uovo qui in Venezuela, usiamo solo farina di grano tenero, uovo e poca acqua, La pasta che per me presenta problemi è la foglia, che durante l’essiccazione, si spezza e si piega, vorrei che fosse completamente piatta, Ho comprato un essiccatoio, ho fatto prove a varie temperature 45, 35 e anche 30 gradi, e la pasta (Pappardelle, tagliatelle, rigatoni) tempi di asciugatura diversi, 6, 8, 10, 12 ore e la pasta si rompe, grazie mille.
Dimenticavo di accennare, se lascio asciugare la pasta fuori a temperatura ambiente di 27 gradi, è perfetta
Buongiorno vorrei essiccare dei tagliolini per poi confezionarli. Avete particolari consigli da darmi? Grazie
salve,un consiglio faccio spesso e volentieri la pasta sarda sia gnocchetti sardi,lorighitas e maccarrones de busa,scusi il termine ma è un tipo di pasta che si fà con un ferro tipo bucatino corto,di solito se voglio spedirla ai miei ragazzi la faccio seccare con un ventilatore,ma ultimamente appena secca si spezza,sbaglio modo x seccarla o posso usare qualche prodotto che la tenga intatta? grazie
Ciao Angela, ti consigliamo di provare ad essiccarla nel nostro essiccatore con programma P5. Se vuoi ti aspettiamo nel gruppo Facebook Gente che Essicca, dove ci si scambia consigli e scoperte riguardanti il mondo dell’essiccazione. Ecco qui dove puoi iscriverti per far parte del gruppo. https://www.facebook.com/groups/gentecheessicca